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Heden Corrado : “La capacità che ha mia sorella di reagire alla malattia, mi trasmette la carica necessaria per fare sempre meglio”

La nuova intervista di Mariano Ventrella a una delle protagoniste del calcio femminile itlaiano

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Heden Corrado : “La capacità che ha mia sorella di reagire alla malattia, mi trasmette la carica necessaria per fare sempre meglio”

Centrale di difesa, classe 2002, Heden Corrado, ha iniziato la carriera nelle fila della Res Roma, esordendo in serie A all’età di 15 anni, prima di trasferirsi all’A.S. Roma, attuale società proprietaria del cartellino; la scorsa stagione ha militato nel Napoli prima di essere ceduta nuovamente in prestito nell’attuale campionato al Chievo Verona, in serie B.

Nel suo palmares oltre allo scudetto Primavera e alla Coppa Italia vanta significative presenze con la nazionale under 17 e 23.

Prestante fisicamente e tecnicamente molto dotata, si sente particolarmente legata alla sua famiglia, fonte di amore incondizionato capace di trasmetterle carica e determinazione dentro e fuori dal campo di gioco.

Ciao Heden, quali sono i motivi del tuo trasferimento al Chievo Verona

“Trovare spazio, continuità, fiducia e stimoli nuovi dopo svariati infortuni che mi hanno impedito di esprimere il mio potenziale al meglio dopo la mia prima soddisfacente stagione alla Roma”.

Il tuo rapporto con tua sorella Desirée

“È il mio amore grande, insieme a mio fratello e la mia famiglia. Appena posso corro da lei, ci sentiamo più volte al giorno perché le manco e lei manca a me! Lei è un uragano di vitalità, una Guerriera nonostante la sua precaria condizione di salute e proprio questa sua energia e questa capacità di reagire, mi danno la forza, la carica e la motivazione per fare sempre meglio sia in campo che fuori”.

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I consigli e suggerimenti in ambito personale e sportivo di tuo fratello Yarin

“Da piccola seguivo lui e mio papà sui campi di calcio, passione comune di famiglia. E tiravo le punizioni cercando il mio "modo" osservando lui! Mio fratello è un ragazzo buono, umile, ma al contempo esigente con sé stesso. È il tipo che si mette al servizio della squadra, più che consigli e suggerimenti è un grande esempio per me”.

Quale circostanza ti farebbe ritornare a giocare a Roma un giorno?

“I motivi sono svariati come puoi immaginare…riavvicinarmi a casa, alla mia famiglia. Qualora la Roma ritenesse che io possa diventare un punto fermo della sua difesa, in ambito di un progetto ambizioso, con prospettive di crescita personale e di gruppo, mi farebbe più che piacere tornare ad indossare quella maglia e quei colori magici”.

Cosa apprezzi maggiormente a Verona e cosa ti manca di Roma?

“Premesso che mi sono sempre trovata bene ovunque abbia giocato, di Verona apprezzo la città e l'ambiente sportivo, tutti coloro che lavorano "dietro le quinte" per farci sentire parte integrante del gruppo, per non farci mancare nulla e farci stare bene. È meno caotica di Roma, un gioiello di arte, cibo e luoghi da visitare. Di Roma mi mancano, come ho detto prima, la famiglia, gli amici e…il cibo di mia mamma!”.

Le emozioni della gara di Coppa con la Juventus?

“Disputare una gara come quella di Coppa Italia contro una delle più forti compagini di Serie A è sempre un onore e un'emozione, proprio per quello che rappresentano sia la competizione che le avversarie, soprattutto in virtù del fatto che Il Chievo è l'unica e bellissima realtà di Serie B che ha raggiunto questo traguardo. Durante il match, in ogni gara ognuna di noi pensa a fare del suo meglio, la tensione è tanta e si scioglie via via che i minuti passano anche se a fine partita l'adrenalina ancora scorre in noi!”.

Un bilancio sulla stagione in campionato e sulle prospettive a fine torneo

“Abbiamo iniziato col piede giusto nonostante la squadra fosse per lo più rinnovata. Cerchiamo di mantenere la classifica, lavorando e sudando per raggiungere livelli ancora più alti. Sicuramente il gruppo che abbiamo fa sì che ognuna di noi butti il cuore oltre l’ostacolo e per la compagna. Un ringraziamento speciale va ai nostri tifosi e i genitori che non ci fanno mai mancare il loro supporto e affetto. Non ci diamo limiti”.

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