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In ricordo del Gladiatore

Fabio Melillo

Artemio Scardicchiodi Artemio Scardicchio   
Fabio Melillo
Fabio Melillo. Fonte profilo social Fabio Melillo

 

In questi giorni sui social e sui più importanti Media Nazionali, si è parlato molto della prematura scomparsa di Fabio Melillo. In molti, al di fuori del calcio femminile, si saranno chiesti il perché, visto che ai più era sconosciuto e che per molti era "solo" l'allenatore di una squadra di calcio femminile.
Fabio in realtà era molto di più di un semplice allenatore e l’impatto mediatico della sua scomparsa, unito alla folla di centinaia di persone presenti sul prato verde della Linkem Arena il giorno della sua commemorazione, ne sono l’esempio.
Lo scorso 8 luglio, per l’ultimo saluto a colui che da tutti era conosciuto come “IL MAESTRO”, “IL GLADIATORE” o “L’AGGREGATORE”, c’era gente di tutte le età, di tutti i ceti sociali, di tutte le squadre: tutti insieme uniti nel dolore e in un mare di lacrime che ha bagnato il manto erboso x l'ultimo saluto al MISTER. Tutti sconvolti per la scomparsa di uno di quegli uomini che crediamo invincibili ed immortali; tutti sconvolti per la perdita di una guida, di un amico, di un grande uomo.
Spesso nei funerali si percepisce tanto dispiacere e poca disperazione (di solito negli occhi dei parenti più stretti) ed invece in quest’occasione la disperazione l’ha fatta da padrona: occhi increduli, occhi pieni di lacrime, occhi disperati, nel viso di chi lo aveva conosciuto, vissuto ed ammirato. C’erano tutte le ragazze allenate da Fabio durante la sua brillante carriera, c’erano tutti i dirigenti che con lui avevano vissuto i momenti d’oro della Res e della Ternana, c’erano gli avversari di sempre, c’erano gli amici di tutti i giorni. Gente di tutte le età, unite nel dolore: Fabio è sempre stato un aggregatore, uno in grado di far collaborare persone che tra loro non nutrivano simpatia, unendole in un unico e solo obiettivo.
Era impossibile resistere al suo carisma, o a quel bagliore che fuoriusciva dai suoi occhi: lo sentivi parlare, lo guardavi e in un attimo eri nel suo mondo. Che fosse una calciatrice, un dirigente o un semplice tifoso, la storia era sempre la stessa. Per Fabio tutti facevamo tutto, anche sopportare chi non ci piaceva proprio.
"Fabie' non lo sopporto a quello, o a quella, ma lo faccio solo per te".
Non avete idea di quante volte ho sentito quella frase che anch'io ho detto in qualche occasione.
Perché Fabio era così: lo guardavi, entravi nel suo mondo - un mondo avanti anni luce rispetto al mondo di noi comuni mortali - e finivi per fare ciò che lui diceva, anche se all'inizio non eri d'accordo, perché lui aveva la capacità di farti capire che la sua visione era quella giusta. E lo era per davvero. Sempre.
Ho visto negli anni decine e decine di calciatrici che per lui si sarebbero buttate nel fuoco, perché in lui vedevano una vera guida, sia in campo che fuori. Ma non erano solo le giovani a comportarsi così. Erano anche gli adulti. Perché la calamita del carisma non ha età: quando conosci uno come lui hai solo due obiettivi: "Lo seguo" - "Da lui devo imparare più cose possibili"

Fabio era una grande conoscitore di calcio, sapeva leggere le partite come nessuno, ma non era per questo che nel giorno della sua commemorazione eravamo tutti là, con le lacrime agli occhi. La sua capacità di fare calcio lo ha reso il migliore allenatore del calcio femminile, ma sono le sue qualità umane che ci hanno fatto innamorare di lui. Al carisma Fabio associava anche un gran senso dell’ironia e una grande umanità. Sapeva far sorridere tutti nel momento giusto e aveva sempre la parola giusta per ognuno di noi. Anche nei mesi in cui combatteva contro la sua terribile malattia la storia era la stessa: ci scherzava su e cercava di rincuorarci dicendo che sarebbe andata bene.
Fabio mancherà al mondo del calcio femminile ma mancherà soprattutto a chi lo ha vissuto: era una parte di noi e ognuno di noi ora dovrà fare a meno di una parte di sé.
Contemporaneamente però ci sarà sempre, perché quelli come lui non muoiono mai, sono eterni. Vivrà per sempre nel cuore ma soprattutto nella testa di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di viverlo. Diventerà una leggenda nel calcio femminile ma in realtà una leggenda lo era anche da vivo.

Artemio Scardicchiodi Artemio Scardicchio   

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